L’ASSOCIAZIONE ANPI DERGANO
Subito dopo la Liberazione del 25 aprile 1945, il Partito Comunista Italiano a Dergano fondò la propria sezione locale, intitolandola al giovane partigiano ed eroe del quartiere Elio Sammarchi, un vigile del fuoco caduto in combattimento in Valstrona nel maggio 1944 dopo aver condotto audaci azioni Gappiste in città.
Parallelamente, e con un mandato commemorativo più ampio, nacque la sezione locale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, intitolata ai ‘Martiri di Dergano’. Questo nome plurale non si riferiva solo a Sammarchi, ma onorava l’intero pantheon dei ‘Caduti di Dergano’: un gruppo collettivo che includeva altri combattenti (come Sergio Bassi), operai e militari deportati nei lager nazisti (come Egidio Bosè, Eugenio Arabo e Giuseppe Cajelli), e persino martiri della lotta antifascista prebellica, caduti in Spagna o vittime dello squadrismo.
Entrambe queste fondamentali istituzioni della memoria repubblicana trovarono sede, insieme al Partito Socialista Italiano (PSI) e alla storica Cooperativa Edificatrice Dergano, al numero 17 di Via Conte Verde. Questa coabitazione non fu casuale. L’edificio era già un luogo simbolo della lotta operaia e antifascista: era stato il luogo dell’omicidio del socialista Domenico Sala per mano fascista nel 1922. La presenza congiunta del PCI ‘Sammarchi’ e dell’ANPI ‘Martiri di Dergano’ in questo luogo, a partire dal dopoguerra (la data del 1952 menzionata nella traccia orale per il trasferimento del PCI non è confermata dalle fonti documentali, ma la sua presenza nell’edificio è certa), trasformò Via Conte Verde 17 nel fulcro fisico, politico e simbolico della vita democratica e della memoria della Resistenza nel quartiere.